Meditazione Zen

Assumete una posizione che vi permetta di sedere senza muovervi. E’ importante che la spina dorsale sia dritta ma non rigida. Portate l’attenzione su tutto il corpo, sulla postura, lasciate andare eventuali tensioni alle spalle, al collo. Ascoltate pure il respiro che entra ed esce dalle narici. Per un momento osservate pure il respiro all’altezza della gabbia toracica, l’espandersi e il chiudersi della gabbia toracica. Successivamente portate l’attenzione all’altezza dell’addome, osservate l’addome che si alza e si abbassa in corrispondenza del respiro.

Dopo aver preso contatto con il respiro nei tre punti indicati – all’altezza delle narici, torace e addome – portate tutta la vostra attenzione al di sopra della testa. In tal modo la vostra coscienza prenderà consapevolezza di questo spazio distaccato dal corpo, approssimativamente a due centimetri dalla cima della testa.

Potete immaginare che questa stessa coscienza sia una nuvola luminosa al di sopra della testa.

Focalizzando ancor meglio la vostra attenzione al di sopra della testa, da un punto essenza della vostra coscienza, irradiate circoli luminosi. L’immagine che vi può aiutare ad effettuare tale espansione della coscienza, può essere quella dell’emissione di onde radio nello spazio, nell’etere oppure la formazione di circoli concentrici che si formano nell’acqua quando gettiamo un sasso, nell’acqua. Questo espandersi della coscienza ci deve permettere di entrare in contatto con lo spazio circostante.

Dunque prendiamo coscienza della presenza di qualcun altro nella stanza fino ad estendere la coscienza all’intero spazio della stanza e spingerla ulteriormente, sempre con circoli concentrici di energia luminosa, all’esterno dell’edificio verso le colline, i monti, le vallate, le campagne, le città. Raggiungiamo il nostro stesso paese natale, la cittadina o la città nella quale siamo nati, e la sorvoliamo dall’alto come circolo luminoso, come cerchio luminoso. Ora sorvoliamo dall’alto l’intero paese nel quale abitiamo, la  nazione, l’intera Europa, la Russia orientale, l’Asia, il Giappone, il continente indiano, l’intero continente africano, sorvoliamo le due Americhe, l’Oceania, l’Australia, la Nuova Zelanda, le isole del Pacifico, il Polo Nord e il Polo Sud, tutti i mari e gli oceani.

Ora la nostra coscienza sorvola l’intera terra come se fosse un satellite, fuoriesce nello spazio lasciando la stratosfera, circola intorno alla terra, la sorvola dall’alto, invia messaggi di pace, luce e amore all’intero pianeta, a tutta l’umanità.

Ora con questo messaggio di pace, luce e amore, ritorniamo alla terra, sorvoliamo il Polo Nord e il Polo Sud, le due Americhe, l’Oceania, l’Australia, la Nuova Zelanda, le isole del Pacifico, l’intero continente africano, il continente indiano, l’Asia, il Giappone, la Russia orientale, l’Europa, la nostra nazione, sorvoliamo il paese, la cittadina, la città in cui viviamo, il nostro stesso paese, cittadina, città natale e ritorniamo al nostro corpo infondendo energia positiva, energia di pace, di luce e di amore.

Questa energia, divenuta la nostra coscienza purificata da ogni negatività, entra nel nostro corpo dalla fontanella, un piccolo foro situato nella parte frontale in mezzo al cranio. Da questo piccolo foro, nella parte frontale in mezzo al cranio, entriamo nella testa e prendiamo coscienza di eventuali sensazioni a questo livello. Immaginiamo che il nostro corpo sia un vaso di cristallo purissimo in cui è contenuto un nettare purissimo. Questo nettare purissimo fuoriesce dalla base e man mano che il livello del liquido scende, noi portiamo l’attenzione alle sensazioni corrispondenti a diversi livelli., alle altezze che vi indicherò.

Portiamo l’attenzione adesso a livello della fronte, notiamo eventuali sensazioni a questo livello, eventuali sbalzi di temperatura, qualsiasi tipo di liberazione, fremiti, tremolii, pruriti, pulsazioni.

Scendiamo pure a livello delle tempie, delle sopracciglie ed esaminiamo l’intera sezione del cranio, sensazioni nella parte periferica del cranio e all’interno, all’interno del cervello, eventuali pensieri che emergono quando lasciate andare e manteniamo l’attenzione sulle sensazioni fisiche oppure sugli umori, i sentimenti più o meno contrastanti che proviamo al nostro interno e che comunque si manifestano con sensazioni di chiusura o di apertura, di contrazione o di rilassatezza. Comunemente si parla di tre categorie che comprendono le sensazioni piacevoli, le sensazioni sgradevoli e quelle neutre. L’assenza di sensazioni rivelerà dunque la presenza di sensazioni neutre.

Il nostro procedere in modo graduale, dalla cima della testa fino alla punta dei piedi, vuole sviluppare l’equanimità rispetto all’osservazione delle sensazioni senza dare preferenze a quelle piacevoli ad esclusione di quelle sgradevoli. Al tempo stesso vuole aumentare la nostra sensibilità al fine di esplorare quelle aree del corpo dove apparentemente non proviamo alcuna sensazione. Ad un più attento esame scopriremo che invece quella stessa area del corpo è ricca di movimento energetico, di sensazioni più o meno gradevoli.

Spostiamo l’attenzione a livello degli occhi, osserviamo attentamente le sensazioni all’interno delle orbite oculari. Questa è una parte molto sensibile dell’organismo. Esaminiamo l’intera sezione all’altezza degli occhi, all’interno della testa, così pure sulla pelle, sopracciglia, ciglia, la pelle, la nuca, i capelli, eventuali sensazioni al cuoio capelluto, alle orecchie.

Portiamo la nostra attenzione ora così da comprendere l’intero orecchio e naso, scendendo dunque gradualmente di livello dal setto nasale fino all’entrata delle narici, ai lobi delle orecchie, alla bocca. Esploriamo l’interno della bocca, notiamo eventuali sensazioni connesse alla salivazione. Scendiamo al mento, notiamo eventuali sensazioni lungo l’intera mascella, la gola, le spalle.

Arrivati al livello delle spalle lasciamo andare ogni tensione, questa si scarica lungo le braccia e fuoriesce dalla punta delle dita. La scarichiamo a terra e gradualmente, passando di livello in livello, prendiamo in esame le sensazioni la tronco del corpo. Possiamo prendere le costole come punto di riferimento, per un discesa graduale di livello in livello.

Prendiamo in esame l’intera area polmonare, partendo dall’alto scendendo verso il basso, i bronchi. Osserviamo la respirazione, la dilatazione dei polmoni, la contrazione.

Una volta arrivati al cuore ci soffermiamo, esploriamo l’organo cardiaco, rimaniamo in ascolto del battito cardiaco. Se questo ci risulta difficile o interferisce con il battito, allentiamo l’attenzione  e la portiamo nella zona periferica dei polmoni.

Scendiamo gradualmente fino ad arrivare all’altezza dei gomiti, osserviamo eventuali sensazioni alla bocca dello stomaco, ove l’esofago si unisce allo stomaco. Possiamo notare eventuali sensazioni di pesantezza, acidità, eventuali movimenti del cibo appena ingerito, la presenza di succhi gastrici. Molta attenzione si accumula qui al plesso solare, molta paura e rabbia, frustrazione, trova nello stomaco una vera e propria nicchia creandoci non pochi disturbi.

Scendiamo poi di livello tenendo presente che vanno esaminate eventuali sensazioni anche lungo gli avambracci, fino alle mani, alle dita e al tempo stesso prendiamo in esame l’addome, eventuali sensazioni alla pancia o alla schiena. Notiamo il movimento respiratorio, l’alzarsi e l’abbassarsi dell’addome…… entriamo ad esaminare le sensazioni nelle viscere, lungo tutto l’intestino fino ad arrivare al pube, gli organi genitali, il bacino, i glutei, il punto sul quale appoggiamo.

Arrivati al livello di base, possiamo dire al triangolo sul quale poggia il corpo, proseguiamo esaminando le sensazioni a partire dai glutei, lungo le cosce, all’interno del femore, fino alle ginocchia. Ricordiamoci che la nostra attitudine nell’applicazione, è un’applicazione serena , amorevole e luminosa stiamo ripulendo il corpo. Dalle ginocchia passiamo all’esame delle sensazioni alle caviglie fino ad arrivare ai piedi, alla pianta dei piedi, le dita dei piedi.

Una volta arrivati alle dita dei piedi, risaliamo lungo tutte le gambe, portiamo tutta la nostra attenzione all’osso sacro, quel piccolo triangolo osseo alla fine della colonna vertebrale.

Da qui risaliamo gradualmente osservando le sensazioni all’interno della colonna vertebrale….lo stesso midollo spinale, passando di vertebra in vertebra, attuando durante il passaggio di vertebra in vertebra una vera espansione della coscienza, sino a prendere in esame e infondere allo stesso tempo energia all’intero corpo,  l’intero corpo.

Questi passaggi potranno essere scanditi ritmicamente dal suono delle mani. In questo caso vi guiderò io, ma dopo il supporto iniziale del suono è bene procedere solo a livello mentale, mantenendo comunque il ritmo di focalizzazione all’interno della vertebra, al nucleo essenza del midollo, poi di espansione, irradiazione dell’energia a tutto il corpo, sì da comprendere e illuminare l’intero piano o sezione corrispondente alla vertebra.

Iniziamo pure procedendo dal basso, dall’osso sacro verso l’alto. (Comincia la meditazione, inizialmente ritmata dal suono delle mani).

Lasciamo fluire l’energia verso l’alto, portando luce in tutto il corpo.

Lasciamo che l’energia fluisca all’interno della testa, illumini, nel cervello.

Al massimo della sua intensità  luminosa, l’energia fuoriesce dalla fontanella e forma al di sopra della testa una sfera luminosissima di luce, che irradia messaggi di pace, luce e amore in tutto l’universo e nell’intero universo riverbera il suono essenza della mente primordiale, il suono della lettera A. (Emissione del suono, insieme)  Respiriamo profondamente. (Riprende l’emissione del suono)

Rimaniamo in contemplazione. Eventuali pensieri che emergono, vengono lasciati andare nello spazio libero della mente. Non siamo più gli osservatori, ma c’è libera espressione, gioco all’interno dello spazio libero della mente illuminata.

Autore Mario Thanavaro – Tratto da Lista Sadhana

Bibliografia sulla meditazione:

Meditiamo insieme – Mario Thanavaro
Meditare fa bene – Mario Thanavaro
Impara a meditare (Libro + CD) – Macro edizioni
La meditazione passo dopo passo – Osho