high-blood-pressure-picture

a cura di Valdo Vaccaro – http://valdovaccaro.blogspot.com/


L’ANSIA, L’IPERTENSIONE  E LE  STATINE

La preoccupazione di un tendenzialmente vegano per una bizzarra ed inaspettata crisi

Caro Valdo,
Ti scrivo perché ho qualcosa di urgente che mi preoccupa.

Stanotte ho dovuto chiamare la guardia medica per problemi di pressione alta (200/125). Ho 59 anni, sono alto 1.72 e peso 79 kg.Premetto che sto alimentandomi in modo tendenzialmente vegano, concedendomi forse troppo spesso dolcetti biologici a fine pasto.Non ho mai sofferto di ipertensione. Il primo episodio si è  verificato un anno fa a seguito di un consumo eccessivo di liquirizia.Poi tutto è tornato normale (124/84/65).

La sensibilità  eccessiva curata col biancospino ed il coenzima Q10

Premetto che sono molto sensibile. Ieri sera, ad esempio, più  provavo la pressione per una verifica, e più mi saliva.

L’avevo provata verso le 17 da un amico, ed era già altina (150/100). Devo dire che gli accadimenti della vita mi stanno probabilmente condizionando. La pressione minima mi era salita un mese fa, in occasione della morte di un mio carissimo amico. Oscillava infatti sui 100. Andai da un erborista e mi consigliò 2 pasticche al giorno di Qupres (biancospino) e coenzima Q10 a scopo preventivo. Tutto era tornato normale. L’altro ieri mattina  ad esempio stavo a 124/84.

Sportivo, dinamico e vegano, col cavolo che vado a cadere nella solita statina

Sono molto dinamico e sportivo. Vado in bicicletta ed anche a piedi, non appena posso. In casa, abitando in una  villetta a schiera, non rinuncio mai a fare le scale. Non ho nessuna voglia di ricorrere alla pastiglietta per la pressione che tantissimi miei conoscenti assumono da anni.

Alla ricerca di un aiuto medico

Tu cosa mi consigli? A chi rivolgermi per un aiuto medico? Ti ringrazio di cuore per le informazioni e gli orientamenti che gentilmente dispensi. Paolo C. da Verbania

Fare attenzione al sale da cucina, ma anche agli eccessi di ansia e di introspezione

Ciao Paolo,

L’ipertensione arteriosa è una di quelle condizioni che dipendono da diverse cause non sempre inquadrabili e sintetizzabili con facilità, o descrivibili in due parole.

E’ in altri termini uno squilibrio multi-fattoriale, che si traduce in quegli sbalzi di millimetri di mercurio che ti stanno angosciando più del necessario.

Uno dei motivi più ricorrenti, di carattere chimico, è l’abitudine al cloruro di sodio, ovvero il consumo del normale sale da cucina.

Ma in certe persone, dove i fattori sensibilità, introspezione ed ansia giocano un ruolo importante, il fattore sale può diventare anche secondario.

Una pompa sottoposta a superlavoro, al ritmo di 90/140 e oltre

Ipertensione significa eccessiva tensione del sistema cardiocircolatorio, col cuore costretto a pompare il sangue sotto sforzo, in quanto il volume sanguigno deve irradiarsi nel sistema vascolare attraverso tubicini che si sono intasati e rimpiccioliti, ed anche perché lo stesso sangue è diventato più vischioso, più grasso e meno fluido.

La pressione del sangue è  considerata alta quando ai suoi massimi livelli sta dal 140 in su, e ai suoi minimi dal 90 e oltre.

Sale, grassi, Omega marini, diete low-carb, diete a zona, diete Lemme, fumo e caffè, tra i protagonisti dello scempio cardiaco

Per generazioni, gli scienziati del passato hanno creduto che l’alta pressione fosse una conseguenza inevitabile dell’età.

Quando però si sono accorti che diverse popolazioni del mondo invecchiavano senza conoscere questo problema, hanno dovuto ricredersi, e capire meglio dove la gente sbagliava.

E il primo elemento che accomunava le genti sane, quelle mai intaccate dall’ipertensione, era il basso consumo di sale. Giapponesi e cinesi, tanto per fare un esempio, soffrono normalmente di alta pressione per la loro abituale tendenza a consumare pesce e prodotti del mare, dove oltre al sale c’è pure il grasso e ci sono gli Omega marini.

Oggi è facile riscontrare problemi ipertensivi nei mangiatori di cadaverina, nei fumo-caffettomani e nei seguaci delle diete low-carb.

La normalità  cardiocircolatoria si ottiene col famoso equilibrio corpo-mente-spirito

Diciamo pure che la normalità della pressione dipende essenzialmente da sane ed equilibrate abitudini di vita, e da corretto modo di pensare, da prese di posizioni il più possibile rilassate ed armoniose verso se stessi e chi ci sta vicino, e verso il mondo in generale.

C’entra un po’ tutto, dalla famiglia al sesso, dalla religione alla cultura e alla politica.

Sbalzi pletorico-anemici e vago-simpaticotonici correlati direttamente con lo stato cardiaco

E’ importante mantenere il sangue a livelli equilibrati, evitando cibi concentrati, soprattutto caramelle, liquirizie, dolcetti, e altre sostanze che alla fine fanno lo stesso effetto del sale, del pepe e delle spezie, in quanto richiamano acqua per la diluizione, provocando ritenzione idrica e situazioni pletoriche, con fatica aggiuntiva per la pompa cardiaca.

Sia la pletora, consistente in una iper-saturazione di cibi e liquidi nel corpo, che l’anemia, consistente nell’esatto contrario, possono essere alla base del problema.

Stesso discorso per fumo attivo e passivo, per bevande tipo the, caffè, bevande gassate e zuccherate, cole, alcol.

Tutte le cose, i pensieri, le sostanze che vanno ad incidere psicologicamente o chimicamente sul sistema nervoso centrale spostando la bilancia del proprio equilibrio vago-simpaticotonico, sono da considerare disturbanti e perturbanti, capaci quindi di arrecare danno circolatorio.

L’unica vera panacea al mondo contro le statine e contro l’ansia della pressione alta.

Quale? Si chiama cibo della specie.

Non mancherò mai di suggerire l’unica vera panacea esistente al mondo per l’essere umano.

Quale, quale, quale?

Tutti curiosi ed ansiosi a cercarla, tutti all’inseguimento della formula magica e del coenzima Q10.

L’unica formula magica, signori miei, si chiama cibo della specie homo sapiens, e non della specie homo canis, homo felis e homo avidus.

Pertanto la formula magica anche per te è il veganismo crudista.

Ma attenzione. Nel caso tuo il tendenzialmente vegano mi induce a qualche perplessità.

Tutto sta a vedere cosa ci metti in quel tendenzialmente.

Se ci metti le liquirizie, le mentine, le ricole, i dolcetti bio, i torroncini, le merendine, le colombine e il cioccolatino, stai pur sicuro che non torni al peso forma e che fare a piedi le scale non basta affatto.

I cibi-no dell’ipertensione

Ricordarsi che nell’ipertensione sono rigorosamente vietati uova, pesce, carne, caffè, the, alcol, tabacco, sale, zucchero, spezie, integratori, vitamine sintetiche, tutte sostanze che tendono a congestionare il circolo già sovraccarico, e tendono pure ad innalzare il colesterolo nel sangue.

Vanno pure limitati al massimo i farinacei, la pasta, la pizza, il pane, i dolciumi.

L’esperimento ventennale di Cambridge ha dimostrato che la formula dei 5 pasti sazianti di sola frutta al giorno, distribuiti sapientemente tra le due-tre prime colazioni fruttariane del mattino (ore 7-9-11) e le due merende fruttariane del pomeriggio (16.30-17.30), è la migliore soluzione per mandare a quel paese ogni problema cardiocircolatorio ed ogni problema cancro-tumorale, cioè ognuno dei due peggiori killer mondiali.

La gente si sconvolge sempre per Cambridge, mai per le statine

Cinque pasti di frutta al giorno? E dove li mettiamo?

E il pranzo e la cena dove vanno mai a finire?

Se mangio due cachi, non riesco a metter dentro altro per tutta la giornata!

Mi ha obiettato una signora alla conferenza di Bergamo di qualche giorno fa.

Questo si chiama albergare gravi pregiudizi ideologici ed essere fuori dal seminato.

Occorre assolutamente tenere l’apparato gastrointestinale ordinato come un orologio

Quando si dice che l’uomo è fruttariano nel corpo, nella mente e nell’anima, si includono anche il suo stomaco ed il suo intestino, nonché tutta la biochimica del corpo. Significa che quei 5 pasti citati vanno benissimo e non intasano nessuno, salvo che una persona non sia davvero messa male.

C’è gente con un intestino carico di roba marcia e putrescente che staziona stabilmente in zona colon, con dure incrostazioni, con tasche strane e diverticoliti, con depositi melmosi, con residui e miasmi putrefattivi che condizionano e compromettono ogni cibo vivo in arrivo, costringendolo invetabilmente alla fermentazione alcolica.

Fondamentale un digiuno e una ripartenza con l’unica dieta saggia e uomo-compatibile

In questi casi è fondamentale fare un digiuno purificatore di 2-3 giorni, riposando a letto o in casa, risparmiando energie fisiche e mentali, staccando la spina, bevendo solo acqua leggera.

Dopodiché si parte con la nuova dieta, che non è dieta correttiva, ma un sistema ovvio, logico, pertinente, compatibile col nostro disegno umano.

Ricordarsi che il succo di carote e di sedano sono un’autentica panacea.

Le carote contengono in pratica tutti gli aminoacidi del mondo in forma assimilabile, mentre le gambe di sedano offrono il miglior sodio organico e dunque approvato senza riserve, in precisa alternativa al pericolosissimo veleno cloro-sodio-magnesio-potassico del sale da cucina.

Con Cambridge, pasto e cena restano al loro posto, opportunamente riadattati

Ricordiamo infine che la dieta Cambridge2000 non implica affatto una soppressione di pranzo e cena, per chi ha un intestino in ordine e un’attività psicofisica intensa che richiede più calorie.

Pranzo e cena restano al loro posto suggeribili per tutti, sani e malati, nei quantitativi che ognuno dovrà saper regolare a suo piacimento e a sua necessità, ma su nuove basi salutistiche, che garantiscono salute ed energia per tutti, senza farmaci e senza integratori, senza carenze e senza effetti collaterali.

Gli increduli e gli scettici potranno sperimentarlo direttamente, con la sola accortezza di un piccolo digiuno preventivo purificatore.

Verdure crude seguite da un secondo di patate e/o cereali e/o legumi

Pranzo e cena che consisteranno entrambi di un primo piatto consistente in una terrina di verdura cruda come inizio, condita con olio di oliva extravergine pressato a freddo, accompagnata volendo da del buon pane integrale e da mezzo avocado.

Il secondo piatto potrà  essere a base di patate o gnocchi, zucche e castagne (cioè amidi che sopportano la cottura), o riso integrale nero con piselli-lenticchie-porro, o legumi, o al limite la pasta integrale al dente col pomodoro crudo, la pizzetta sottile vegana, il gaspacho crudo o la minestra di verdure cotta al minimo dei 16 minuti, o il farro-miglio-saraceno leggermente abbrustoliti).

Una manciata di mandorle-pinoli-noci-noccioline-girasole a fine pasto (almeno una volta al giorno) obbligatoria per tutti.

Qualche buon panino vegano risolve la situazione durante i viaggi

Per chi è in viaggio, la soluzione pranzo-cena può essere sostituita da intelligenti, leggeri, super-verdi e super-saporiti panini integrali includenti consistente verdura verde in foglie crude, spalmo di crema di olive e di carciofi, spalmo di avocado, e magari qualche carciofino e qualche olivetta).

C’è da dire che in certi aeroporti, come al Marco Polo di Venezia, c’è un buffet crudista niente male, per cui il problema non esiste nemmeno.

Non dimenticarsi di prenotare il pasto vegano o vegetariano un giorno o diverse ore prima della partenza.

L’avena non fa bene solo ai cavalli, ma è uno dei tanti regali divini all’umanità

Anche una crema di avena, intenerita con semplice acqua o con latte di cocco o con latte di cereali, ed arricchita e quasi-integrata a crudo con germe di grano e farina di lino-sesamo-papavero-zucca,

dovrebbe trovare posto giornalmente verso le 11 del mattino per chi si alza presto, e non trova sufficiente la colazione a rigorosa base di frutta.

In mancanza di crema di avena, l’alternativa migliore è la banana ed il popcorn, nonché i datteri e i fichi secchi.

Quando si seguono queste regole, via per sempre i pacchetti di sigarette, le gomme da masticare e le mentine, i dolcetti, le liquirizie e le golia, i the ed i caffè, le cole e i RedBull, i farmaci e gli integratori.

Al bar con le idee chiare, la spremuta d’arancia seguita magari da panino vegetariano

Vi lascio al massimo una buona tazza calda di cioccolata concentrata e non zuccherata, visto che il cacao, a parte qualche controindicazione come la teobromina, contiene molte sostanze piacevolmente stimolanti ed è tremendamente buono, senza fare i danni gravi del caffè.

Andare dunque al bar con idee molto chiare e precise: la spremuta d’arancia o di pompelmo, la cioccolata amara senza latte (non comunque obbligatoria), il panino vegetariano.

Storia dell'igienismo Naturale - Libro
Versione Libro
Alimentazione Naturale
Versione Libro
Dizionario di Salute Naturale - Libro
Le risposte della scienza igienista – a ogni sintomo un rimedio

parte 2 continua