E’ una sensazione molto bella, profondamente umana.
Tutti i ricordi che ho dello sguardo delle aquile sono ricordi di grande comunicazione,
momenti in cui avviene una simbiosi.
La massima simbiosi ho potuto sperimentarla non solo con le mie aquile, ma anche con altre specie animali.
Ho notato che gran parte della comunicazione passa attraverso lo sguardo. E questa comunicazione attraverso lo sguardo ho potuto metterla alla prova anche a quote stratosferiche con animali che mi hanno seguito a quelle quote, o in condizioni più difficili quando, ad esempio, delle gru siberiane, sorprese da una tempesta polare, si sono affidate al mio sguardo per capire quale fosse la soluzione per salvarsi.
Il mio sguardo “paterno” è riuscito a proteggerle: hanno totalmente riposto in me la loro fiducia, come fanno i bambini con il loro papà.
Si è trattata di una reale simbiosi, la quale prescinde dalla specie in cui tu sei integrato e a cui tu appartieni. E, quando riesce, è un dono prezioso.
Tratto da “Silenzi e passi” di Francesco Marchioro.