Lascia che questa diventi la chiave – la prossima volta che appare la rabbia,
osservala. Non dire: “Sono arrabbiato”.
Dici: “C’è la rabbia e io la osservo”.
E guarda la differenza!
La differenza è enorme.
All’improvviso non sei più nella morsa della rabbia.
Se puoi dire: “Sono solo un testimone, non sono la rabbia”, sei fuori dalla sua morsa.
Quando arriva la tristezza, siediti da una parte e guardala e poi dici: “Sono l’osservatore,
non sono la tristezza”, e guarda la differenza.
Subito le radici della tristezza verranno tagliate. Non viene più nutrita e così morirà di fame.
Noi nutriamo queste emozioni quando ci identifichiamo con esse.

Se si vuole ridurre la religiosità a un’unica parola, questa è non-identificazione.
(Osho)