Cerchiamo, fondamentalmente, la Beatitudine, base esperienziale della Realizzazione, che dovrebbe essere lo scopo fondamentale della vita; perché?
Cerchiamo la Beatitudine, perché esperienza primaria, fondamento di ogni altra sperimentazione: sempre presente alla base del nostro esserci, la Beatitudine rende possibile ogni altra esperienza. Senza non ci può essere nulla di ciò che sperimentiamo, nemmeno le esperienze: corpo, emozioni, pensieri, ricordi, mondo, amici, famiglia… Possiamo scoprire questa verità direttamente in meditazione, immergendoci in noi stessi: favorendo la dissoluzione del piano percettivo, emotivo e concettuale, scopriamo la Beatitudine come esperienza primaria, esistente a prescindere dalle percezioni, dalle emozioni e dai pensieri. Non dobbiamo però fermarci qua, dovremmo volgerci tanto profondamente verso l’Origine (Assoluto, Dio Immanifesto) da rendere possibile l’Estinzione: cessazione temporanea della Beatitudine, pertanto di ogni altra esperienza. Soltanto così possiamo maturare la profonda consapevolezza sul rapporto Assoluto-manifestazione, maturandolo in noi stessi, per raggiungere la Consapevolezza Totale, fondamento della Realizzazione.
Cerchiamo la Beatitudine, perché nostra Natura esperienziale: la Beatitudine è la Vera Identità, l’Identità Esperienziale. CercandoCi, cerchiamo la Beatitudine, anche perché soglia inevitabile della Scoperta dell’Assoluto, Reale Identità.
Cerchiamo la Beatitudine, perché solo Beati possiamo essere Noi Stessi, realizzare la Beatitudine nell’intero campo esperienziale è la base dell’Autenticità.
Cerchiamo la Beatitudine, perché Amore e solamente nell’Amore siamo uguali a Noi Stessi: Amando siamo liberi dal peso dell’idea di qualcuno che vive la vita, perché siamo la Vita stessa, libera dall’identità immaginata.
Cerchiamo la Beatitudine perché Somma Felicità, completa assenza di sofferenza.
Cerchiamo la Beatitudine, perché Spontaneità: maturando spiritualmente ci liberiamo dalla meccanicità, compagna inseparabile della sofferenza, patologia che impedisce la Realizzazione.
Cerchiamo la Beatitudine, perché Libertà esperienziale. Beatitudine è Immensità. Produrre Beatitudine come unica esperienza significa essere l’Immenso stesso, essere l’Uno esperienziale, la Vera Identità libera da emozioni, concetti sul sé e definizioni di Sé: la Beatitudine conosce unicamente Se Stessa, senza pensiero nemmeno.
Cerchiamo la Beatitudine, perché pura Conoscenza in essere, di cui tutto il sapere intellettuale è soltanto un’espressione segmentata, ignoranza fattasi parola. Il ricercatore vero del sapere tende a conoscere per divenire Conoscenza Beatitudine: accumulare sapere senza favorire l’emersione della Beatitudine significa cercare malamente il sapere, destinandosi all’ignoranza sofferenza.
Cerchiamo la Beatitudine perché Pace, totale assenza di conflitti.
Cerchiamo la Beatitudine perché esperienza Integrale, libera dallo sperimentare separazione e unità; la seconda è certamente più sana e piacevole della prima, ma rispetto alla Beatitudine è pur sempre frantumazione. Beatitudine: Uno esperienziale libero anche dall’unità. Beatitudine: senza diversificazione in conoscitore e conosciuto. Beatitudine: pura Conoscenza in essere, unicamente Beati siamo senza frantumazione.
Cerchiamo la Beatitudine, perché applicata all’intero campo esperienziale genera il Vuoto mentale, stato in cui ci conosciamo Felicemente senza pensieri, senza definizioni di sé. Vuoto mentale: strumento veritiero, da trascendere, per consapevolizzare il Vuoto Assoluto (Origine), Unica Realtà.
Cerchiamo la Beatitudine, perché Appagamento Integrale: libero dai condizionamenti del piacere sensoriale, emotivo e concettuale, che può produrre solo appagamento parziale; e libero di produrre sensorialità e concettualità consapevole, libera dall’emozionalità.
Cerchiamo la Beatitudine, perché per trovarLa dobbiamo volgerci verso l’Origine e diventare liberi dal mondo, assorbendolo in noi. Tendere alla Beatitudine ci libera dal proiettare separatamente il mondo, fino a manifestarsi come mondo intero, integralmente Beato.
Cerchiamo la Beatitudine, perché tendere giustamente a EsserLa significa percorrersi verso lo stato esperienziale Originale (Beatitudine). Non dovremmo però mai dimenticare che per ConoscerCi Finalmente dobbiamo favorire l’Estinzione della Beatitudine stessa. Unicamente così possiamo scoprire, senza comunque mai sperimentare, lo stato Originale Reale (Assoluto, Origine, Dio Immanifesto): l’Uno Reale senza esperienza, senza nemmeno Beatitudine, Ciò che Siamo in Realtà, prima ancora di manifestarci anche come Beatitudine.
Cerchiamo la Beatitudine, perché la Beatitudine cerca noi. Dalla base del nostro esserci, Noi Beatitudine tendiamo spontaneamente a esprimerci attraverso l’intero campo esperienziale, ma “noi” identità immaginata, immaginandoci diversi da Ciò che Siamo Veramente, impediamo a Noi Stessi Beatitudine di raggiungerci pienamente, in ogni spazio del nostro esserci. Così, negandoCi, ci neghiamo le verità e la Verità su Noi stessi e viviamo falsamente, di sofferenza, invece che di Verità, Beatitudine. Liberarsi dal falso in favore del Vero, liberandoci dall’afflizione in onore della Beatitudine, è la sostanza della ricerca spirituale: CercarSi per TrovarSi ed EsserSi. www.andreapangos.it