Chi è il ricercatore spirituale? Si potrebbe affermare che ogni essere umano è, in qualche modo, un ricercatore spirituale?

Si può affermare tutto ciò che affermabile, ma non tutte le affermazioni sono veritiere. Come individuo ognuno di noi è un processo di individualizzazione, unico e irripetibile, spinto dall’Amore. Essendo l’Amore il fenomeno esperienziale spirituale fondamentale, in una certa misura ognuno è un ricercatore spirituale. Ci sono però differenze abissali per quanto riguarda la qualità della ricerca. Più velocemente ci liberiamo dalla sofferenza, maturando la capacità di Amare, più siamo ricercatori spirituali veritieri.

 

Cosa intendi con il concetto “esperienziale”?

Ogni fenomeno è esperienziale. Oggetti, emozioni, pensieri, sensazioni, corpo, illuminazioni sono modi diversi del proprio esserci di fare esperienza di sé.

 

 

Cos’è lo “spirito”? Dov’è? E perché lo relazioni direttamente all’Amore?

Dipende da cosa si intende come spirito. Con la parola spirito si possono definire vari elementi, l’importante è sapere a cosa ci si riferisce con questa parola e usarla in modo coerente. Se come spirito intendiamo Dio Immanifesto allora lo spirito non si trova da nessuna parte, perché è senza tempo e spazio. Se come spirito intendiamo invece la pura esperienza di esserci, cioè l’Amore, allora lo spirito si trova nelle parti di noi che vibrano come Amore. In questo caso, nell’individuo poco consapevole lo spirito si trova solamente alla base dell’esserci, mentre quando Amiamo tutto il nostro esserci è spirito.

 

E cos’è la spiritualità?

La parola spiritualità può essere usata per indicare la vita illuminata, cioè la vita caratterizzata dalla costante alternanza tra l’Amore e l’Estinzione. In quanto spirito esperienziale, l’Amore è l’esperienza spirituale fondamentale, mentre l’Estinzione è lo stato spirituale più profondo, grazie al quale si può anche consapevolizzare lo spirito non esperienziale, Dio Immanifesto, Origine dell’Amore. Si può così maturare la certezza illuminata che l’Amore è un’espressione di Qualcosa di superiore all’Amore, che lo precede e che esiste sempre, a prescindere dall’Amore.

 

 

Ne abbiamo già parlato durante un dialogo precedente. Puoi descrivere ancora cosa intendi per Estinzione?

 

L’Estinzione è uno stato non esperienziale che si manifesta quando l’Amore è talmente profondo da dissolversi. L’Estinzione può emergere in meditazione profonda, ma anche durante le attività quotidiane, quando si è immersi in se stessi nella misura necessaria perché si manifesti, appunto, l’Estinzione.

 

Per essere, riconoscersi spirituali e condurre una ricerca seria e approfondita è necessario seguire un sentiero, un percorso, una via? Dov’è il “luogo” della ricerca?

Per maturare spiritualmente è necessario rendersi percorso spirituale, liberandosi dall’attitudine di produrre sofferenza e maturando la capacità di produrre Felicità, cioè di Amare. Il luogo della ricerca siamo noi stessi. Ogni posto, sentiero, avvenimento, insegnamento percepito appare in noi stessi, è una nostra esperienza, fa parte della nostra esperienza di esserci. Più che seguire è necessario utilizzare gli insegnamenti qualitativi per crearsi un proprio approccio consapevolizzante alla vita. Bisogna essere aperti a tutto ciò che favorisce l’Illuminazione e bisogna stare attenti a non divenire preda di abbagli spirituali.

 

Come possiamo crearci un percorso spirituale qualitativo e proteggerci dai pericoli di quelli che tu definisci come abbagli spirituali,  dal momento che troppo spesso anni interi di dedizione alla ricerca non portano che ad esigui risultati in merito all’Illuminazione?

 

Ci si può aiutare anche con richieste e affermazioni come: Chiedo l’eliminazione delle cause della falsa spiritualità, Abbandono gli abbagli spirituali alla Verità, Mi apro a consapevolizzare il percorso spirituale ottimale, Chiedo la protezione dai falsi maestri. Poi è di fondamentale importanza frequentare un maestro qualitativo, molto meglio un Maestro Autentico, ed essere aperti al suo influsso illuminante.

La mancanza di periodi sempre più frequenti, lunghi e profondi di Pace, sia durante ala meditazione appartata sia durante le attività quotidiane, andrebbe visto come campanello d’allarme che forse ci si sta soltanto occupando del campo spirituale senza però maturare spiritualmente.

 

è necessario seguire un maestro? Come riconoscere il “proprio”, o il vero maestro in quest’epoca, a mio avviso, falsamente ricca di offerte attendibili, vera conoscenza, ricca piuttosto di marketing “spirituale”?

Il vero maestro interiore è l’Amore, mentre il Maestro autentico, chiamiamolo così, esteriore, è ancora l’Amore, un qualcuno che emana costantemente Amore. Essendo la vita esperienziale inscindibile dall’Amore,   non si può fare a meno di sottostare all’influsso del Maestro. La questione è quanto si è aperti alla spinta evolutiva del Maestro interiore e all’influsso del Maestro Autentico esteriore. Fruire qualitativamente dell’insegnamento del maestro qualitativo, ancora meglio se è Autentico, facilita enormemente l’integrazione dell’esserci, cioè la maturazione spirituale. Maggiore è la trasformazione benefica che il maestro favorisce in noi, maggiore è la qualità del maestro.

 

Cosa intendi come trasformazione benefica?

La trasformazione della vita da produttrice di  sofferenza in strumento d’Amore. L’indicatore fondamentale della trasformazione benefica è l’aumento della gioia e soprattutto della Felicità nella pratica vita quotidiana, anche se in alcune fasi della trasformazione può emergere molta sofferenza, come conseguenza della purificazione fisica, emotiva e concettuale.

 

Questa è un’epoca in cui personalmente ritengo si sia mistificato, pontificato e  speculato sull’ intera  “faccenda 2012″…

Il maestro qualitativo non proietta gli allievi verso il futuro, ma li stimola a consapevolizzare il Presente e il Senzatempo.

 

 

Chi trova il Maestro Autentico in carne e ossa e lo segue, è destinato a restare un seguace?

Tendere a seguire ciecamente è una moda di pessimo gusto. Il ricercatore qualitativo tende a utilizzare gli insegnamenti con qualità. Il ricercatore saggio punta direttamente all’Illuminazione e quindi a diventare Maestro autentico. Seguire il Maestro Autentico significa seguitare a diventare Amore. Chi segue il maestro inteso come personalità rischia gravemente di rimanere un seguace. Chi cerca l’Amore si destina invece a trovare se stesso Amore.

 

Seguire ma poi divenire, trovare il maestro     in Sé?

Ogni fenomeno spazio-temporale fa parte del divenire. L’individuo è il divenire individuale, l’individualizzazione. Finché c’è vita c’è divenire.  Diversa è la qualità con cui l’avvenire avviene. Maggiore è la qualità del divenire, più ci si avvicina a divenire il Maestro Sé.

 

 

Com’è strutturato energeticamente l’essere umano? Corpo fisico, emozionale, mentale, astrale, anima, spirito?

L’uomo è sostanzialmente un processo energetico che si percepisce anche come materiale. La materia è energia sperimentata in forma di materia. La base energetica dell’uomo è un’energia di cui non si può fare esperienza, perché precede l’esperienza di esserci, esperienza che si produce proprio grazie a questa base vitale. Nell’esperienza di esserci possono apparire le varie esperienze energetiche chiamate: chakra, aura, corpo illuminato, energia vitale percepita, kundalini, e l’esperienza corpo che è energia materializzata.

 

 

Il mondo astrale, ritieni non esista?

Il mondo astrale fa parte del processo uomo, è un aspetto della mente.  Quindi esiste fino alla morte, con la quale scompare il mondo astrale dell’individuo in questione. Senza l’esperienza di esserci, la quale esige il corpo, non ci può essere alcuna altra esperienza e il mondo astrale è un’esperienza. Si tratta di un’esperienza che c’è anche quando non è percepita o meglio riconosciuta, ma esige la vita. Maturando spiritualmente, l’individuo migliora la qualità del proprio mondo astrale e subisce sempre meno gli influssi negativi del mondo astrale prodotto da altri.

 

 

A proposito di tutto ciò che tu definisci essere un nostro “segmento”, esistono altre civiltà, o altre umanità altrove, mondi possibili, altri dodici pianeti con vita umana, galassie abitate o prossimamente colonizzabili, altri dei o “rettili-rettiliani” e via dicendo?

Esistono altre intelligenze nell’universo, ma non va dimenticato che il cosmo percepito dall’uomo è una proiezione dell’uomo stesso, che è il processo basilare, più completo della manifestazione. Consapevolizzandoci qualitativamente possiamo scoprire queste intelligenze in noi e scoprire che il nostro Sé Reale, Ciò che si è in Realtà, è l’Origine dell’intero universo.

è chiaro che chi ha potere, posseduto dal proprio bisogno di potere, cerca di mantenere il potere, ma questi non sono argomenti che interessano il ricercatore vero, che cerca l’Amore e la sua Origine. La manipolazione si basa sulla paura e l’unico modo per liberarsi dalle paure è divenire Amore, che non conosce paura.

 

 

Qual’è il fine della ricerca spirituale? Dove inizia e dove termina?

La ricerca spirituale inizia e termina in noi stessi, più precisamente la siamo noi stessi, intesi come processo di individualizzazione, che inizia con il concepimento e termina con la morte.

Da una prospettiva ordinaria, il fine della ricerca spirituale è l’Illuminazione, mentre da una prospettiva più ampia, il fine è l’Illuminazione in funzione della Realizzazione Integrale e dell’Eccellenza.

La fine della ricerca spirituale ha varie tappe, ma non esiste una vera e propria fine della ricerca. L’Amore continua a esprimersi e a cercare nuove modalità espressive anche dopo l’Illuminazione, fino alla morte. La ricerca spirituale termina quindi con la morte, sia nel caso di chi si illumina sia nel caso di chi non lo fa.

 

E la differenza tra ricerca della spiritualità e spiritualità?

Si può affermare, lecitamente, che la ricerca della spiritualità è la ricerca dell’Illuminazione, mentre la spiritualità è il manifestarsi dell’illuminazione, anche attraverso la ricerca della Realizzazione Integrale e dell’Eccellenza. La spiritualità, intesa nel senso stretto del termine, implica l’Illuminazione, ma è ancora più completa con la Realizzazione integrale e l’Eccellenza.

 

Nisagardatta Maharaj – sulla cui conoscenza e autorealizzazione so tu hai profondamente indagato – ed  altri maestri prima e dopo di lui, hanno parlato di tre vie spirituali fondamentali: la via dell’amore, o devozione, bhakti yoga, la via della conoscenza, jinaja yoga, e quella dell’azione, karma yoga. Cosa rappresentano e come si integrano nella Realizzazione Integrale che tu proponi?

La via integrale include tutte e tre queste vie. Esige anche un maggior impegno, un investimento che però poi si rivela molto redditizio perché permette di maturare capacità che rendono possibile una maturazione più facile, poiché si hanno a disposizione più mezzi evolutivi rispetto al rispetto al maturare soltanto, o solo primariamente, alcuni aspetti: devozione, ricerca conoscitiva, agire consapevole, maturazione di certi aspetti energetici.

La Realizzazione Integrale è un metodo che stimola contemporaneamente la consapevolizzazione della Conoscenza e dell’Amore in noi, anche per permetterci di divenire Azione integrale, quando agiamo con tutti noi stessi amore integrato nei vari aspetti della vita.

Le differenze tra l’Amore, la Conoscenza e l’Azione ci sono soltanto quando c’è identificazione con le emozioni, i pensieri e le emozioni, perché non si Ama. Permanendo Amore si scopre che alla base Conoscenza, Amore e Azione sono lo stesso. L’Amore è la pura Conoscenza in essere, nell’Amore l’agente è l’azione coincidono e sono l’Amore stesso. L’Amore è senza sforzo è produce ottenimenti immensi.

 

è importante comprendere i concetti, ma non è decisamente più importante “abitarli”?

Comprendere i concetti spirituali è molto importante, ma la vera comprensione non si ferma all’intelletto, deve diventare conoscenza vissuta. I concetti veritieri sono verità intellettuali, che vanno usati per fare esperienza degli stati che descrivono, mentre nel caso dell’Estinzione devono portare a una non esperienza, perché l’Estinzione non è esperienziale. La comprensione intellettuale va usata in funzione della comprensione integrale, che è l’Amore, conoscenza senza pensieri dalla quale possono emergere spontaneamente verità concettuali.