La sofferenza ci trattiene e ci costringe a far mente locale. Siamo come il bambino che, dopo aver provato toccare il fuoco, non vuol farlo più, avendone provato le conseguenze. Con le cose materiali è una cosa facile a vedersi; ma quando si arriva a toccare il fuoco dell’avidità, dell’avversione e dell’autoinganno, la maggior parte di noi non è nemmeno cosciente che sia fuoco. Anzi, siamo tanto malinformati da crederlo appetibile e desiderabile. Così non ci tratteniamo mai. Non impariamo mai la lezione.
(Buddhadhasa Bhikku, “Il cuore dell’albero della bodhi”)