I traguardi dell’anno nuovo
Gennaio 1967

Nell’iniziare le nostre attivita’ nell’anno nuovo, vorrei che potessimo renderci conto di quanto sia importante utilizzare ogni minuto per migliorarci e perfezionarci in quanto divini figli di Dio. Questo e’ un momento psicologicamente adatto per analizzare le azioni compiute nell’anno appena trascorso e per vedere quali progressi spirituali abbiamo fatto. Dobbiamo pensare intensamente a cio’ che vogliamo cambiare in coi stessi e nella nostra vita; e, poi, fare di tutto per raggiungere le mete che ci siamo prefisse. Dobbiamo prendere nota dei buoni propositi che ci aiuteranno a conseguire le nostre aspirazioni piu’ alte durante l’anno, e poi esaminarli ogni mese allo scopo di stabilire se li stiamo o meno raggiungendo.

In questo nuovo anno possiamo comprendere piu’ pienamente che trovare Dio e’ l’unico soluzione permanente di qualunque problema si affronti nella vita. Dobbiamo coltivare una piu’ profonda consapevolezza di Lui.

L’unico vero rapporto che l’uomo puo’ avere e’ con Dio, e con il Guru quale Suo canale. E` Dio che ci disciplina; e’ Dio che ci ama. Siategli fedeli! E tenetevi stretti agli insegnamenti della Self-Realization Fellowship come alla mano del nostro amato Maestro. Il suo unico grande desiderio e’ di aiutarci a ritrovare l’unione col nostro Padre Celeste.

E` l’amore che ci unisce
Diciottesimo anniversario dell’ashram
della Self-Realization Fellowship di Hollywood
California, 21 aprile 1969

E` nella coscienza dell’amore divino che Gurudeva Paramahansa Yogananda ci ha attirati gli uni verso gli altri. Col filo sottile, ma forte dell’amore, ci ha uniti come una ghirlanda profumata di devozione e di amore da deporre ai piedi dell’unico supremo Amore della nostra anima. Guruji ha acceso nei nostri cuori un ardente desiderio di Dio, perche ha sempre posto dinanzi a noi l’ideale che l’amore per Dio deve venire prima di ogni altra cosa e che poi, nello spirito di questo amore, si devono amare tutti gli altri. Questo amore divino e’ cio’ di cui parlava quando mi disse:

“… Voglio vedervi tutti cosi’ ebbri dell’amore divino, giorno e notte, da pensare soltanto a Dio, e voglio vedervi offrire questo amore a tutti coloro che incontrate”.

Quando la madre Divina ci disciplina
1 marzo 1956

La natura della Madre Divina ha molteplici aspetti e l’aspetto in cui ci appare e’ soltanto un riflesso del nostro stato di coscienza. Quando siamo in sintonia con Lei, e’ una Madre di Dio e di amore. Quando non siamo in sintonia, ci mostra il Suo volto severo. La Madre Divina non vuole imporci una rigida disciplina. La sofferenza nasce dalla separazione da Dio. Siamo noi a creare quella separazione dimenticando Dio, seguendo le nostre cattive abitudini, lasciandoci invischiare troppo nelle cose esteriori, nelle nostre emozioni e nei nostri stati d’animo. La Madre Divina non ci abbandona mai; siamo noi ad abbandonarla. Allora sembra che ci voglia disciplinare rigidamente, ma soltanto perche’ abbiamo spezzato il legame con la Sorgente di tutto cio’ che e’ giusto e buono.

Percio’, quando la Madre Divina sembra essersi sottratta alla nostra attenzione, sfuggendo all’orbita della nostra coscienza, il motivo deve essere cercato in noi, non in Lei. Forse la mente si e’ lasciata troppo assorbire dalle preoccupazioni, e questo e’ un peccato spirituale, perche’ mostra una mancanza di fede, una mancanza di fiducia in Dio. Oppure la mente si e’ lasciata prendere troppa dalla suscettibilita’, cosa che avviene quando ci identifichiamo con l’ego e ci consideriamo degli esseri mortali, invece di immagini del Divino o anime; o ancora, la mente e’ rimasta troppo coinvolta nei traguardi materiali. Ed e’ allora che la Madre Divina ci lascia e dice:

“Figlio Mio, devi venire dove Io sono”.

La Madre Divina si nasconde non per punirci, ma per incoraggiarci a fare di tutto per elevare la nostra coscienza al piano divino dove Ella risiede. Desidera che continuiamo a sforzarci di migliorare.

Il maestro si comportava nello stesso modo con noi. Proprio quando pensavi di esserti sforzato al massimo, o di avere portato la coscienza ad un certo livello, ti accorgevi che il Maestro lo aveva alzato ancora.

” Ora che sei arrivato a questo punto, cerca di arrivare piu’ in alto”.

Cosi’, per raggiungere il nuovo traguardo, dovevamo costantemente cercare di migliorarci, di trascendere la coscienza del corpo, la coscienza delle limitazioni, delle emozioni che ci avvincono alla forma mortale. Il compito del guru, cioe’ del maestro divino, e’ quello di aiutarci a sollevarci al di sopra di noi stessi. Egli ci aiuta a liberarci del se’ inferiore, dell’ego, e a ricordarci che siamo creati nell’immagine immortale di Dio: la Gioia e l’amore sempre esistenti, sempre coscienti, sempre nuovi.

Questo e’ cio’ che siamo, e dovremmo vergognarci se non riusciamo a manifestare la nostra vera natura in ogni momento della vita. Noi dobbiamo tendere alla perfezione. Allora la Madre Divina non sara’ piu’ costretta ad assumere l’aspetto della disciplina, ma si manifestera’ sempre nella Sua pura forma di Madre piena di amore, di comprensione, di tenerezza e di gioia.

Portare alla luce la nostra parte migliore
Cappella del Janakananda Ashram
Casa Madre della Self-Realization Fellowship
28 febbraio 1962

Se non avete ancora provato un intenso desiderio di Dio, non scoraggiatevi; impegnatevi a meditare ogni giorno piu’ profondamente, sia pure soltanto per cinque minuti. Come Guruji diceva spesso, invocate Dio come chi sta annegando cerca l’aria, come chi muore lotta per il respiro. Se provate questa assoluta necessita’, conoscerete Dio in questa vita. Per coltivare un tale urgente bisogno di Dio dovete meditare ogni giorno e sviluppare altre buone abitudini.

Non si puo’ scacciare l’oscurita’ da una stanza a bastonate. Accendete la luce e il buio scomparira’. Cosi’, il modo piu’ efficace per vincere le cattive abitudini non e’ quello di reprimerle. Accendete invece la luce della comprensione che nasce dalla meditazione profonda e dallo sforzo volontario e cosciente di mettere in pratica l’autocontrollo. Nella luce dell’autodisciplina e della saggezza si dilegua il buio delle abitudini sbagliate.

Tutto in questo mondo e’ pensiero. Percio’, se desiderate eliminare una cattiva abitudine, affermate mentalmente e in modo positivo la corrispondente buona abitudine. Se avete la tendenza a rilevare senza necessita’ i difetti degli altri, pensate invece ai loro lati buoni. Molto spesso l’impulso di criticare nasce dalla gelosia, da un senso di insicurezza e di egocentrismo. Non e’ necessario che vi preoccupiate degli errori altrui; pensate ai vostri, criticare gli altri distrugge la vostra pace.

Cercate sempre il lato buono in tutti. Questo non significa che dovremmo essere come Pollyanna, che chiude gli occhi di fronte alle malefatte altrui; questo atteggiamento rivela soltanto una mancanza di discernimento. Ma esiste il pericolo opposto: quello di diventare talmente ipercritici da essere del tutto incapaci di vedere i lati positivi negli altri.

L’uomo e’ pieno di imperfezioni. Perche’ concentrarsi su di esse. Il Maestro accettava ciascun devoto cosi’ com’era e cercava in tutti i modi di portare alla luce l’aspetto migliore dei discepoli. Sapete come faceva? Offriva al devoto amore e comprensione. E questo e’ cio’ che dobbiamo fare anche noi. Dobbiamo sforzarci di aiutarci reciprocamente a cambiare in meglio mettendo in pratica l’amore e la comprensione, le innate qualita’ divine dell’anima, ed offrendole generosamente a tutti.
– di Sri Daya Mata, Presidente della SRF

(di Sri Daya Mata)

Da: SOLTANTO AMORE – Casa Editrice Astrolabio – Roma

ritorna alla prima parte