Da tanto tempo non faccio più bilanci: farli interrompe il fluire della coscienza, della consapevolezza. Un tempo, tutte le estati, riflettevo su come ero andato nei mesi precedenti, pensavo anche alle correzioni degli sbagli che credevo d’aver commesso e mi riempivo la testa di buoni propositi.
Oggi non faccio bilanci e non ho sogni da realizzare: la consapevolezza è sufficiente a condurmi.
Ma che cosa è esattamente questa consapevolezza? E’ la possibilità di dire dentro di me: ” Io sono”. Non “io sono questo o quello”, non “Che cosa voglio essere o diventare”, ma “Io sono”.
Dopo qualche istante cambio l’enunciato, che diventa semplicemente: “Sono.” Non c’è altro da aggiungere. Mi sento depresso e mi ripeto: “Sono”.
Ho l’ansia, mi abbandono e mi dico: “Sono”.
Sento dolore e mi ripeto: “Sono”, sono nella banalità, sono nella gioia, sono in ogni cosa.
Non c’è più il peggio e il meglio, c’è la mia presenza. “Io sono”.
(Raffaele Morelli)