Una domanda:
Perchè lo zen è così contrario alle sacre scritture? Io ho imparato tanto dalla Bibbia e le sono profondamente grato. Come osa questa gente dello Zen dire che le sacre scritture dovrebbero essere bruciate?

Lo Zen non è contro le sacre scritture, è contro la tua mente. E quando ti dice di bruciare le sacre scritture, ti sta dicendo di bruciare la tua mente. La gente dello Zen non è contro le sacre scritture, perchè mai dovrebbe essere contro le povere sacre scritture? Lo Zen è contro il sapere, la saccenteria, è contro il costante ammassare informazioni nella memoria. Lo Zen ti vuole libero dalla memoria, ti vuole libero dal sapere, ti vuole riportare a uno stato libero da qualsiasi apprendimento.

Bruciare le sacre scritture è soltanto un simbolo e la gente dello Zen è molto pratica. Quando vuol dire qualcosa lo dice a voce alta perchè sa quanto dei sordo. Lo dice gridando, non sussurra perchè sa che persino quell’urlo non sarà recepito: bruciare le scritture è soltanto un modo di gridare. E’ un maestro Zen che lo fa, ti sta semplicemente urlando di guardare cos’hai fatto con tutto il tuo sapere e con tutte le tue scritture!

E quando ti dice di bruciare le scritture ti sta chiedendo: “Come credi di riuscire a comprenderele, come credi di comprendere il Vangelo senza diventare un Gesù tu stesso?”. E’ una cosa così semplice che basta solo un pò d’intelligenza – e ne basta davvero poca – per capirla. Come faresti a comprendere il Vangelo? Come faresti a comprendere “Il discorso dela montagna” senza diventare un Gesù? E’ impossibile. Qualunque cosa capirai sarà un fraintendere; ed è meglio non capire che portare dentro di sé un’interpretazione errata, perchè proprio quell’interpretazione divverrebbe una barriera.

Come fai a leggere il Vangelo? E’ dici di averne tratto un grande beneficio e di sentirti tanto grato: come hai fatto a trarne giovamento? Cos’hai compreso? Quando leggi un’affermazione di Gesù, puoi soltanto interpretarla. Quando un’affermazione fatta in uno stato di coscienza superiore è interpretata da quella inferiore, è destinata a essere distorta.

E’ come se Einstein facesse un discorso sulla matematica superiore e tu chiedi ad un bambino delle elementari cosa ne pensa; ti risponderà qualcosa, ma … La situazione è estattamente la stessa, e anche peggio; infatti; la possibilità che un bambino delle elementari possa capire qualcosa della matematica di Einstein esiste, perchè la differenza è quantitativa; viceversa, è impossibile comprendere un’affermazione di Gesù o del Buddha, perchè la differenza è qualitativa. Sono affermazioni che provengono da una dimensione diversa. Persino nel linguaggio ordinario ciò che capisci è soltanto un’interpretazione.

—–

Tratto dal libro: La danza della luce e delle ombreOsho

La Danza della Luce e delle Ombre

Voto medio su 2 recensioni: Da non perdere

€ 9

L’uomo è responsabile per se stesso e per il mondo in cui vive,” esordisce Osho nelle prime pagine di un’opera che aiuta ad assumersi la piena responsabilità dell’attimo in cui si vive, e che di fatto è l’unica realtà davvero nelle nostre mani.

In queste pagine prendono forma la meraviglia, lo stupore, la sacralità che risplende nell’intera esistenza a detta dei Maestri zen, rendendo tangibile una realtà altrimenti distorta e offuscata da sogni, speranze, stereotipi e pregiudizi fondamentalmente privi di qualsiasi sostanza. ”

Lo Zen aiuta a tornare con i piedi per terra: voi tutti vivete appesantiti da un passato che muta il futuro in immaginazioni che impediscono di vedere la realtà per ciò che è.

Lo Zen è un invito a guardare lo splendore dell’esistenza, e insegna come immergersi nella verità della vita tornando a coltivare la propria semplicità e la naturalezza.”