La concentrazione è fissare il pensiero su di un solo punto, nel fuoco mentale, senza permettere che questo possa deviare. Questo fissare il pensiero, consiste nel scegliere e mantenere un solo pensiero o immagine nella mente ed anche, nel fissare l’attenzione nel posto fisico dove si trova la mente, la radice del naso. Lo sforzo per portare l’attenzione una ed un’altra volta a quel fuoco e mantenere lo stesso oggetto davanti al nostro sguardo interno, sviluppa una capacità che ci permette di assumere un dominio maggiore su noi stessi. La pratica costante di questa concentrata disciplina, ci permette di comprendere a volontà, in qualunque momento, qualsiasi tema ed in qualsivoglia posto. Questo è un importante risultato per l’aspirante, perché ci apre le porte alla ricerca della conoscenza spirituale ed alla pratica di una fruttifera meditazione.

La concentrazione può essere applicata anche nell’ambito dei sentimenti e delle emozioni. Un’immagine, un’esperienza, un pensiero, un ideale, che trasmettano i sentimenti delle regioni superiori dell’anima, sono utili per la coltivazione di sentimenti retti. Spiegando quelle immagini o ideali in forma chiara e persistente davanti al fuoco mentale, mettendo il sentimento che sorge nel nostro cuore ed intensificandolo, in forma tale che comunichiamo, in unione di lui, come fosse un amico, riusciamo ad alimentare la nostra anima con la vita, la luce ed il potere spirituale, che trasforma la nostra natura emozionale. Più avanti, lo sforzo per mettere la conoscenza al servizio del sentimento, permetterà l’unione della mente col cuore.

Mente cosciente è il termine che designa il veicolo e chi l’utilizza. Con la concentrazione ci rendiamo conto che noi siamo l’autista che usa il veicolo ora menzionato. Non siamo il pensiero ma il tentativo di condurre le redini della carrozza. Ci sediamo sul sedile dell’autista del veicolo e da lì prendiamo le redini dei nostri pensieri, emozioni ed azioni. Allora i pensieri e le emozioni smettono di andare e venire, così ognuno di loro è obbligato a trattenersi e ad essere vagliato coscienziosamente prima di dirigerlo al posto che corrisponde. Sviluppare la mente cosciente è renderci coscienti di noi, contemporaneamente a ciò che pensiamo, osservando i nostri stessi pensieri.

Arrivato a questo punto si scopre che l’attenzione è la chiave del processo e questo, è ciò che più importa. Non è il pensiero o la mente, bensì l’attenzione, questo punto di luce che illumina – con la sua presenza – tutto quello che vogliamo comprendere. Mettere attenzione all’attenzione è una pratica che c’insegnerà ad essere pienamente coscienti di ciò che siamo attualmente ed anche a separare il nostro Io inferiore dagli impulsi della personalità.

ASSOCIAZIONE ROSACROCIANA  – fonte:  www.rosacroceoggi.org/testi/relazioni/68laconcentrazione.htm

Bibliografia Rosacroce:

La saggezza dei rosacroce
Il sapere esoterico dei rosacroce
Diario di un rosacroce