[…] per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete,
e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete;
la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono,
né ammassano nei granai; […] Non contate voi forse più di loro?
E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita?
E perché vi affannate per il vestito?
Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.
Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
Non affannatevi dunque dicendo:
Che cosa mangeremo?
Che cosa berremo?
Che cosa indosseremo?
[…] Non affannatevi dunque per il domani,
perché il domani avrà già le sue inquietudini.
A ciascun giorno basta la sua pena.
(Matteo 6,25-34)