Nel momento in cui desideriamo la felicità, cominciamo ad attaccarci a essa con la mente.
In primo luogo, ci attacchiamo alla nostra idea di felicità. Ci rivolgiamo al mondo esterno come a una fonte di soddisfazione e cerchiamo là fuori le cose che normalmente associamo con la felicità: l’accumulo di ricchezza, il successo, la fama o il potere. Non appena ci attacchiamo a qualche idea – felicità, successo o altro c’è già un certo stress. L’adesione è in sé uno stato stressante e tutto ciò che ne deriva è parimenti stressante. Per esempio, provate a stringere la mano in un pugno. Non appena cominciate a serrare le dita, dovete impiegare una certa energia per mantenerle strette. Quando lasciate andare il pugno, la mano è di nuovo libera. La stessa cosa accade alla mente. Finché è in uno stato di presa non potrà mai essere libera. Non potrà mai percepire la pace o la felicità, anche se avesse tutte le ricchezze, la fama e il potere del mondo.
Attaccati alla felicità
(Thynn Thynn – © copyleft perle.risveglio.net)