In Vietnam stanno succedendo cose brutte. Sembrava che dopo 40 anni di difficoltà, anche per il Vietnam fosse venuto il momento della libertà. Infatti Thich Nhat Hanh, il capo spirituale del buddhismo zen vietnamita, aveva potuto rientrare nel suo paese dopo 40 anni di esilio, e aveva aperto un monastero dove vivevano quasi 400 giovani monaci e monache. Ma dopo 3 anni di vita serena, ecco che sono cominciate le persecuzioni e le violenze, ogni giorno la polizia, hanno tagliato l’elettricità e l’acqua, rotto porte e finestre.

Hanno cacciato tutti i monaci dal monastero di Bat Nha, e i poveri monaci si sono rifugiati in un altro monastero, e ora li stanno cacciando anche da lì, e se così sarà, saranno disperatamente senza un luogo in cui vivere. Neanche alle loro case di origine potranno tornare. Si chiede quindi a tutti coloro che hanno a cuore la libertà, di firmare con pochi semplicissimi gesti, un appello urgente alla comunità Europea e al governo americano, perchè si attivino in difesa dei monaci di Bat Nha e della libertà di religione in Vietnam. Già una volta questa forma di lotta aveva fatto si che la Comunità Europea e gli USA riuscissero a convincere il governo vietnamita a smettere le violenze. La Francia ha già detto che si darà da fare, insieme ad Amnesty international. Chi ama camminare conosce Thich Nhat Hanh, il maestro del camminare consapevole e della pace.

E lui ci chiede un gesto per i suoi monaci, per favore firmate:
http://www.thepetitionsite.com/6/religious-freedom-in-viet-nam

Per conoscere tutta la storia, e le ultime novità – pare che i monaci, tutti giovani che non hanno commesso alcun crimine, abbiano prima chiesto asilo politico alla Francia, poi siano scappati anche dal monastero Phuoc Hue prima dell’ultimatum del 31 dicembre, e si siano nascosti presso alcune comunità a loro solidali, aspettando gli eventi, come riporta l’Associated Press:
http://helpbatnha.org