Progetto

“I CARE”

Accoglienza Minori Stranieri non Accompagnati

Cosa succede in Italia …

Ogni anno arrivano in Italia dai 7.000 ai 10.000 minori stranieri non accompagnati. Si tratta di ragazzi che  giungono “irregolarmente” nel nostro Paese, sono prevalentemente di sesso maschile e provengono specialmente dall’Albania, dal Marocco, dall’Europa dell’Est, dall’Asia.

Le motivazioni sono frammentate e rappresentano complessivamente un riassunto delle più antiche e delle più moderne aspirazioni migratorie: la fuga dalla guerra, la ricerca di nuove opportunità lavorative e l’inquietudine generazionale che spinge verso la sperimentazione di nuovi modelli di vita (e di consumo).

A Venezia in particolare …

Nella città di Venezia arrivano ragazzi provenienti principalmente dall’Albania, dal Kosovo, dall’Afghanistan, e dal Kurdistan Irakeno. Il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati presenta elementi di forte problematicità per i minori in particolare, costretti a crescere rapidamente attraverso l’esperienza traumatica di una migrazione in età precoce e in solitudine, aggravata, in molti casi, da esperienze violente come la tratta, la clandestinità e la devianza.

La presenza dei minori stranieri non accompagnati pone complesse sfide operative in termini di protezione, da assicurare fin dall’inizio alle frontiere, ed anche in termini di concreta gestione della presenza sui territori.

Il progetto I CARE …

E’ in questo contesto che nasce il progetto “I CARE”. Un progetto che accoglie presso Forte Rossarol a Tessera, circa 40 ragazzi dai 15 ai 18 anni. Il progetto è realizzato grazie alla stretta collaborazione tra la cooperativa Sociale Coges, il comune di Venezia, il centro di solidarietà Don Lorenzo Milani, l’associazione di volontariato Pari.

I ragazzi dopo un primo periodo di accoglienza presso la comunità Cavana (primi accertamenti medici, prima regolarizzazione burocratica, prima alfabetizzazione) iniziano una fase più residenziale presso le strutture Rosa dei Venti, Sestante, Bricola (inserimento nelle scuola pubbliche, corsi di orientamento al lavoro, graduale inserimento nella società locale).

Siamo convinti che per la realizzazione piena del progetto, oltre alle figure istituzionali, come i servizi sociali, le scuole, le cooperative sociali, …  ci sia bisogno di persone che, a vario titolo, possano dare del proprio tempo in base alle proprie competenze, passioni, disponibilità.

COME AIUTARE CONCRETAMENTE QUESTI RAGAZZI

QUANDO SONO NELLA COMUNITA’

  • collaborando con le attività del centro
  • trascorrere del tempo con i ragazzi in comunità
  • dedicando qualche ora all’insegnamento dell’italiano
  • dedicando del tempo per l’insegnamento di un mestiere
  • accogliendoli a casa propria per una cena
  • organizzando una partita a calcio
  • organizzando una gita assieme a loro
  • invitandoli nelle scuole, parrocchie, centri aggregativi a raccontare la loro storia….
  • inventando modi per inserirli e farli conoscere

E QUANDO COMPIONO DICIOTTO ANNI E DEVONO LASCIARE LA COMUNITA’ CHE SUCCEDE?!

Fino a qui abbiamo parlato di ciò che il mondo istituzionale seguendo le leggi dello stato può fare e fa per questi ragazzi fino al compleanno dei loro diciotto anni. Da lì inizia una fase molto delicata che è quella dell’uscita da una struttura protetta. Hanno i documenti per risiedere in Italia, hanno una certa padronanza della lingua italiana avendo seguito corsi anche professionali ma, ora, si trovano a dover affrontare la vita in un paese straniero inserendosi, cercando lavoro e, ovviamente, un alloggio.

E’ in questa fase che potete essere di grande aiuto ospitando per un periodo un ragazzo, così dandogli la possibilità di cercare per sé degli sbocchi sapendo che, almeno per un po’, ha una casa a cui tornare. Non si tratta di adozione o affido, lui è maggiorenne, si tratta di fargli da ponte magari aiutandolo, come si può, a cercare lavoro, ad inserirsi nella società aiutato dal calore di un ambiente familiare. Una cosa è essere soli ad affrontare un mondo sconosciuto e un’altra è imparare a conoscerlo attraverso volti amici.

Già alcuni italiani hanno accolto questi ragazzi ricevendo da loro molto di più di quanto hanno dato.

Se volete conoscere la loro esperienza contattate Angela scrivendo a jacopadue@yahoo.it

Anche tu puoi far parte del progetto I care, ti invitiamo a visitarci a Tessera (Ve) o a contattarci

infominori@cogescoop.it

Renato Mingardi 340 3947841

www.cogescoop.it