Un certo livello di coerenza tra valori interni ed atteggiamenti e comportamenti, certo è indice di una buona salute mentale, di un carattere integro. Ma quando prende piede nella nostra vita – da parte nostra o nelle relazioni – la sempre più moralistica richiesta (o meglio “pretesa infantile”) di volerci a tutti costi individui “coerenti”, non “contraddittori”, allora è bene ricordarsi che una spasmodica coerenza, un voler essere coerenti in maniera troppo ricercata – e quindi non spontanea – è qualcosa di contronaturale all’essere umano, all’individuo chiamato uomo.
Per natura, una troppo ricercata “coerenza” è lontana dalla natura dell’anima umana, che è invece piena di contraddizioni, multisfaccettata, poliedrica, contenente l’alto e il basso, l’eccelso e l’abietto, il nero e il bianco, il volere una cosa e poi volere il suo opposto subito dopo (o allo stesso tempo!).
(Tratto da: La fiducia in se stessi – Ralph Waldo Emerson – Edizioni Piano B)