Cari Amici
“Si tratta proprio del desiderio di Sua Santità il Dalai Lama che intende visitare le zone colpite per confortare le vittime. Ed è mia speranza e fiducia che una visita di Sua Santità, o, di un suo emissario, possa veramente aiutare ad alleviare le sofferenze del popolo di Kyegudo”, ha dichiarato il Karmapa, aggiungendo: “Questa visita aiuterebbe la gente di Kyegudo a risollevarsi dalla tragica catastrofe ” ed ha anche dedicato una preghiera speciale ai suoi terremotati (perché anche lui è di quella zona del Kam), che vi riportiamo in sintesi: “Quando si è felici, dedichiamo la felicità a tutti gli esseri, così che la felicità possa pervadere il cielo. Quando si soffre, facciamoci carico della sofferenza di tutti gli esseri. Che il mare di sofferenza possa così completamente dissolversi”.

Intanto il silenzio assordante delle autorità cinesi alla richiesta del Dalai Lama significa un niet a portare conforto alla sua gente? A tornare a dare speranza proprio dove è nato? La catastrofe è molto più grave di quanto dichiarato ufficialmente, i monaci del posto parlano di 8.000 e non dei 2.000 morti ufficiali, nel bilancio del terremoto ci sono anche oltre 12.000 feriti, il 90% degli edifici distrutti e 100.000 senzatetto. Questa è una zona tibetana ed è una tragedia tibetana. Secondo le statistiche ufficiali cinesi, i tibetani rappresentano oltre il 97% della popolazione nella zona colpita, una delle tante prefetture autonome tibetane che oggi si trovano al di fuori della Regione Autonoma del Tibet.

Rifiutati dalla Cina gli aiuti internazionali e proibito l’accesso alla zona colpita alla stampa internazionale. Sosteniamo i superstiti tramite le associazioni italiane impegnate nei soccorsi con operatori direttamente sul posto: – ROKPA Italia onlus www.rokpaitalia.it; S.O.S. TIBET – Assisi http://www.sostibet.org/ ; ASIA Onlus http://www.asia-onlus.org/ . tibetana.