Di una seconda cosa c’è bisogno per essere vivi: essere ora. Cosa significa? Anzitutto significa capire qualcosa che pochissime persone capiscono, ovvero che tanto il passato quanto il futuro sono irreali, e che vivere nel passato o nel futuro equivale a essere morti. So bene che il passato ha cose meravigliose; che dal passato possiamo imparare molto; che il passato ci ha influenzato e plasmato, ecc. Perfetto! Ma esso non è reale! Noi dobbiamo progettare il futuro. Infatti, se non aveste progettato il futuro, con ogni probabilità ora non mi stareste ascoltando. Il futuro però non è reale, è una nozione nella nostra testa. E nella misura in cui vivrete nel futuro o nel passato, non sarete ora, non sarete qui.

I componenti di una famiglia decidono di andare in Svizzera per tre giorni. Per mesi programmano le ferie e, quando queste arrivano, perdono la maggior parte del tempo organizzando il viaggio d’andata. Quando si trovano in Svizzera, invece di godersi quel paesaggio fantastico, invece di respirare quella salubre aria di montagna, si preoccupano di fare fotografie da mostrare agli amici.

Fotografie di luoghi dove non sono stati. Ci sono stati fisicamente, ma di fatto non erano là, stavano in un altro luogo. Ferie irreali, vita irreale!Viviamo nella cultura del futuro. La cultura del domani. “Domani sarò felice; domani vivrò”. “Quando sarò alle superiori, vivrò”, “quando sarò all’università, vivrò”. E quando si arriva all’università si dice: “Quando mi sposerò, vivrò”. E
una volta sposati: “Quando i figli saranno cresciuti, vivrò”. Quando i figlisaranno grandi, non saprete più cosa significa vivere! Con ogni probabilità morirete senza aver vissuto.

(Tratto da:”Istruzioni di volo per aquile e polli” – di Anthony De Mello)

Bibliografia

Istruzioni di volo per aquile e polli – Anthony de Mello
Dove non osano i polli – Anthony de Mello
Compagno di cammino – Anthony de Mello